Il Veneto, le radici, la speranza, il cambiamento, la crisi, i drammi della solitudine, la voglia di fare e di rimboccarsi le maniche, le storie, l’impegno, la volontà di andare avanti mettendo insieme le forze.
La festa di Natale di Upa e Cna le sigle sindacali che rappresentano tutti quei padovani che lavorano con le mani, che fanno dell’artigianato il loro lavoro e la loro passione, che in questi anni hanno lottato contro questa crisi e che ora guardano al 2016 con speranza si sono ritrovati ieri al Centro Congressi Papa Luciani per uno scambio di auguri.
Occasione per parlare del matrimonio che si ha da fare appunto tra Upa e Cna e di cui hanno parlato i due presidenti…non senza un riferimento al nostro Veneto che cambia ed è cambiato..aiutati anche dalle parole del giornalista Francesco Jori e da un reading teatrale molto emozionante con Nicoletta Maragno…che ha mostrato le immagini di un Veneto piegato dalla guerra, dall’alluvione, il miracolo Nordest e il suicidio di Egidio Maschio..
A latere anche la presentazione della Fondazione Casa ai Colli , che vuol essere la casa della salute dei padovani, ospitata nell’evento.
Sul palco la sottoscritta a presentare un evento così importante per i protagonisti, uno spaccato di Padova e del Veneto, di fronte a tante autorità, sindaci, categorie economiche, senatori.
Un’occasione anche per sentirsi veneta…e lo dico senza retorica..per ritrovare quei geni e anche quei difetti che ci fanno unici nel nostro genere, gran lavoratori…e battaglieri…sia nella vita personale che nel lavoro.
Quindi…direi…auguri a tutti…perchè il 2016 sia proprio un anno di speranza che nasca però da quella concretezza veneta che, nonostante l’accento bizzarro e qualche ottusità, mi rende orgogliosa di essere nata e vissuta qui.
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