Bullismo e la fragilità dei ragazzi. Il caso di Pordenone per La7

Una ragazzina dodicenne, due anni più di mio figlio che si butta dal balcone di casa per farla finita dopo l’ennesima presa in giro forse, le cattiverie che i ragazzi sanno dirsi senza pensare alle conseguenze, magari qualche chat di troppo… fuori pericolo per fortuna ma poteva essere una tragedia…e nessuno se ne era accorto…nè i genitori nè la scuola…forse i compagni sì…ma non tanto da essere in grado di capire che la ragazzina faceva sul serio…forse perchè troppo piccoli, forse perchè non sanno ancora capire qual è la realtà e quale la finzione…stanno attaccati al cellulare e vivono sconnessi…con il mondo…con i sentimenti a volte, amplificati dalle faccine… mio figlio 10 anni da un mese a questa parte usa il cellulare solo la sera con il wi fi della mamma per scrivere ai compagni…vedo gli occhi brillare per uno strumento nuovo…ma nello stesso tempo vedo che lo usa anche troppo e anche senza alcun senso…e chi non è nella chat…beh è un po’ uno sfigato… qui si annida il problema, qui forse noi genitori e adulti dobbiamo intervenire. Perchè uno strumento deve essere a nostro favore non ucciderci come scrivere pure Heidegger. La tecnica deve essere inventata e usata per il bene dell’uomo e non distruggerlo…e allora dobbiamo dare ulteriori strumenti ai più piccoli per usare gli strumenti più grandi di loro… Penso alle amiche più intime di questa ragazzina che non avevano capito l’entità del fenomeno e che ora si sentiranno in colpa…almeno spero..perchè forse qualcosa potevano dire.. penso a chi ha scritto magari qualcosa di cattivo a questa ragazzina…magari ora se la gode pure…perchè poi chi è davvero cattivo nell’animo non si ferma davanti neanche a questo… penso a quei genitori che si sentiranno persi…come genitori soprattutto…penso alla scuola che ora ha dovuto attivare gli alert… penso che a 12 anni non si può pensare al suicidio ma a vivere…e che dobbiamo imparare tutti a vivere meglio….  ]]>

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