Family day: la terza volta di una famiglia numerosa padovana. E il “buon giornalismo”

 

Non avrò fatto lo scoop del secolo, non sarà un grande servizio ma mi sento soddisfatta per il lavoro fatto tra ieri e oggi nel caso della famiglia numerosa padovana, mamma papà e 7 figli che parteciperanno il 30 gennaio 2016 al family day, il loro terzo family day dopo quello del 2007 e dello scorso anno.

family day

La storia è bella e vera soprattutto per lo spirito che ha animato e anima questa coppia e i loro figli che di domenica con molta gentilezza mi hanno aperto le porte della loro casa.

Non senza reticenza e paura di quel solito giornalismo invadente che va a stravolgere la notizia, le parole delle persone, che mostra cose che non sono per fare per forza notizia, per far guadagnare in audience.

Nel farmi entrare in casa loro ho promesso che riportavo nella mia storia fedelmente le loro parole, pur nella libertà del mio lavoro…

Il tutto grazie anche all’aiuto di un collega che in pieno spirito di collaborazione tra colleghi come riporta anche il codice deontologico dei giornalisti mi ha aiutato a trovare Luca e Roberta, li ha convinti ad ascoltarmi e ha parlato bene di me a questa coppia,..perchè si fidasse di me…

il tutto gratuitamente senza ricevere nulla in cambio se non un grazie e qualche chiacchiera sulla vita, la nostra professione, il family day…etc…

giornalismo

La soddisfazione più grande?

quando oggi pomeriggio dopo che il servizio è andato in onda la mamma, Roberta mi ha scritto grazie con un cuore…perchè le è piaciuto il servizio…perchè vero e in sintonia con il loro pensiero e vissuto.

Una piccola cosa se vogliamo ma grande per chi vive anche di questo, di fiducia, di professionalità, di collaborazione..

Se c’è una cosa di cui posso vantarmi è che sono così come mi si vede, senza lustrini, non frego nessuno anche professionalmente parlando… e forse proprio questa mia caratteristica riesce spesso a farmi avvicinare alle persone…

eppure spesso capita che le porte non si aprano proprio perchè non ci si fida dei giornalisti…che raccontano le bugie…che montano le cose…giornalisti scortesi a cui non stanno a cuore le sorti delle persone ma solo la notizia.

Ecco mi discosto da questo modo di fare giornalismo, anche se a volte bisogna scavare ed indagare per scoprire notizie vere e inquietanti.. ma ci sono delle persone che non meritano di essere bistrattate …

Per fortuna non siamo tutti uguali…e ci sono colleghi come la persona che mi ha aiutato e sponsorizzato giornalisticamente parlando per fare questo servizio che credono nella collaborazione, nell’aiuto tra colleghi…tanto nessuno dei due si arricchisce ai danni dell’altro..

e pensare che un collega pochi mesi fa a cui avevo chiesto un aiuto mi aveva risposto in malo modo dicendo…ho lavorato  a questa cosa e me la tengo per me…e pensa che ti ho risposto anche meno peggio di un’altra collega…

per fortuna il mondo è bello perchè vario…e comunque apro e chiudo parentesi quel servizio l’ho fatto lo stesso anche senza l’aiuto del collega…e la persona intervistata senza neanche io glielo avessi chiesto mi ha citato nome e cognome del collega “incriminato” come persona cattiva che ha scritto e detto cose non vere …che gli sta facendo male più di quello che sta già sopportando…

tutti i nodi vengono al pettine caro collega premio pulitzer di noialtri..

premio-pulitzer

quando al family day, alle unioni civili, allo stepchild adoption non mi pronuncio perchè credo nelle singole persone, nell’amore che rende liberi e famiglia… non scendo in piazza nè per l’una nè per l’altra parte… al primo posto se ci sono devono essere messi i bambini…poi ovviamente sarebbe meglio che ci fosse un padre e una madre, maschio e femmina come natura…ma se non fosse…forse meglio due persone dello stesso sesso che amano il bambino e si amano piuttosto che una famiglia finta che non si ama e non ama i figli…

diciamo che la perfezione non esiste…e che meglio guardare alla sostanza che alla forma in certi casi…nel rispetto ovviamente…

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