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Dopo anni sono tornata a Chioggia ad intervistare il “mio vescovo”, mons Adriano Tessarollo , mio perchè per un anno quando lavoravo a Telechiara seguivo come zona proprio la diocesi di Chioggia e ho avuto modo di lavorare e intervistare più volte l’alto prelato…una persona così come la vedi, schietta e sincera, sia quando deve farti una carezza, sia quando deve dirti che non è d’accordo su una cosa…
così è successo nel caso giudiziario del tabaccaio di Civè di Correzzola nel padovano che ha ammazzato uno dei ladri che di notte avevano assaltato il suo negozio che sta sotto la sua casa, a notte fonda, con un ariete…e no era la prima volta…
lui allora sparò e uccise un ragazzo di 23 anni …oggi il magistrato lo ha condannato…soprattutto ad un risarcimento alla famiglia della vittima di 325 mila euro….
ovviamente il processo non è finito perchè Franco Birolo ricorrerà in appello con il suo avvocato ma il peso è ingente…tanto che l’opinione pubblica si è schierata in grande numero dalla sua parte…anche il vescovo di Chioggia che in una lettera dalle pagine del settimanale diocesano La Nuova Scintilla ha preso posizione dicendo che non è giusto che la vittima dei furti e delle rapine non venga mai risarcita…che Birolo è stato rapinato due volte…che la legge dovrebbe tenere conto di molti fattori…
e il vescovo parla da uomo di “strada” così come da parroco…con la pancia e non solo con la testa…
parole che però potrebbero procurargli una denuncia per calunnia e diffamazione…da parte dell’associazione nazionale magistrati del Veneto…io spero proprio di no…anche perchè quelle del vescovo erano riflessioni di un uomo che è anche vescovo ma comunque di un uomo…
Un uomo che ha avuto il coraggio di esprimere la sua opinione dicendo anche che forse le leggi devono essere cambiate…che bisogna rivedere l’istituto della legittima difesa…aprendo dunque uno spazio di discussione …a partire anche dalla chiesa che non deve “essere sulle nubi” come dice lui stesso nell’intervista…
grazie dunque a mons. Tessarollo .. anche per avermi fatto vedere e toccare con mano una chiesa viva, sincera e vicina alla gente….