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E’ dell’altro giorno il servizio realizzato in quel di Selvazzano al Centro Presca con l’Anteas Servizi Selvazzano per farmi raccontare i rimedi di una volta….ho trovato molti anziani a disposizione che ci hanno mostrato come curarsi con poco, con alcune erbe, con il fango, con l’aglio attaccato al collo…con molta tranquillità…ricordando a loro volta i loro nonni…
ma al di là di questo la cosa che più mi ha colpito è stato il racconto di un nonno del ’36….che con le lacrime agli occhi mi ha raccontato la sua campagna di Russia…quando è stato deportato…come è scappato attraverso i tombini con due russe…
come un pezzo di patata lo sfamava…come si è salvato anche per il suo lavoro di artigiano…
aveva voglia di raccontare, aveva molte cose da raccontare…e le riviveva mentre me le raccontava…peccato non aver avuto l’occasione di intervistarlo su questa esperienza di vita…
ho pensato subito ai bambini che si sentono raccontare una storia del genere…per loro fantascienza…loro che vedono la guerra in tv, i kamikaze, l’isis…e che non si rendono conto della fame che hanno sopportato i nonni dei loro nonni, il freddo e gelo della Russia, la mancanza di tutto…
sarebbe davvero bello che non si perdesse tutto questo…e che quelle lacrime le vedessero anche i più piccoli..
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