Pietro Maso in una foto tratta dal servizio del settimanale CHI parla per la prima volta in esclusiva al settimanale. [/caption]
E’ con due servizi che in questi giorni ho raccontato il caso Pietro Maso 22 anni dopo quella tragedia, quell’orrore che quel ragazzo di Montecchia di Crosara ha compiuto assieme ad altri tre amici nella villetta dei genitori massacrati per un pugno di soldi, per avere la macchina di grande cilindrata, per poter tenere una vita agiata, per ottenere l’eredità.
Li ha uccisi, ha architettato tutto, ha dato i compiti agli amici e poi se ne è andato a ballare, noncurante di quello che aveva fatto.
E’ finito in carcere a Opera nel Milanese dove vi è rimasto per 22 anni…non per i 30 che gli sono stati comminati al posto dell’ergastolo per una semi infermità di mente. Ci sono stati 3 anni di indulto e 5 di buona condotta che Maso teneva in carcere dove non gli sono mancati gli amici, in particolare i padri confessori che hanno cercato di redimerlo, di farlo lavorare..
Eppure Pietro Maso è uscito, si è sposato, aveva anche un lavoro…ma non è durato per molto…si è separato, ha perso il lavoro e ha cominciato a ricercare il Dio denaro …con un estorsione ai danni di un amico, lo stesso che lo manteneva….e con una minaccia abbastanza esplicita fatta al telefono allo stesso amico…a cui confessava di voler finire il lavoro di 25 anni fa…ossia uccidere anche le sorelle ..
sorelle che prima di questa frase, consigliate anche dal loro avvocato avevano denunciato il fratello per cercare di bloccarlo dicono loro…volevano fermarlo prima che fosse tardi…e questa è stata invece la risposta di Pietro…la minaccia di morte…che subito ha fatto scattare i controlli delle forze dell’ordine, la protezione per le sorelle che gestiscono assieme un’erboristeria…
siamo andati a trovarle…ma si sono chiuse nel silenzio, hanno paura, ancora una volta gli è piombato addosso un incubo…
intanto Pietro ottiene un foglio di via da Milano dopo l’estorsione…e la paura delle sorelle aumenta…potrebbe tornare nel veronese…
Pietro è anaffettivo ci spiega il suo avvocato difensore Guarniero Guarnieri, coluti che lo ha difeso in appello e in cassazione…voleva solo non prendere l’ergastolo..non provava nulla..i genitori erano stati troppo buoni con lui, non avevano saputo dirgli di no…
Cerchiamo allora di parlare con il suo padre confessore, colui che gli ha anche dato un lavoro, che lo andava a trovare in carcere, don Guido Todeschini direttore di Telepace ma non si fa neanche ricevere al telefono, vuole il silenzio assoluto, non spiega neanche perchè anche lui alla fine ha licenziato Maso da Telepace…cosa ha fatto quel ragazzo per aver fatto perdere, quasi, le speranze anche a don Guido…
lo stesso fra Beppe Prioli anche lui confessore all’inizio di Maso chiede di non parlare di lui, perchè gli stiamo dando quella gloria che lui vuole, che lo rende onnipotente, quando invece ci sono situazione ben peggiori in carcere di giovani persi….
sembra una maledizione questo Pietro Maso, è indomabile, fa paura, non si riesce a gestire…
e allora ripenso anche alle lettere delle ragazzine all’eroe Maso che al di là di tutto del fascino e della forza ce l’ha davvero visto quello che sta combinando…
…passano pochi giorni..e Pietro Maso torna a Verona…questa volta però in ospedale psichiatrico ..lo scopriamo dai giornali che però non indicano la casa di cura giusta.,.
allora andiamo in quella dove è ricoverato Maso…nelle colline veronesi, ma ovviamente non ci fanno entrare nè parlare con qualcuno, anzi ci mandano via anche malamente…
così come è difficile anche solo nominare Pietro Maso nel suo paese Montecchia di Crosara, si arrabbiano se li intervisti, vogliono rimuovere il problema, neanche il parroco da 17 anni lo cita mai,,,la gente non capirebbe e non lo vuole…ha già rovinato Montecchia dice il sindaco che oggi si è rialzata e può vantare tanta buona gente…
Don Antonio Mazzi entra allora in gioco, dice di volersi prendere lui cura di Pietro Maso come ha fatto per Corona…e ancora una volta Pietro Maso diventa mediatico, fa parlare di sè, riempie le pagine del giornale…
tutti lo vorrebbero dietro le sbarre mentre per ora sarà costretto in ospedale e in comunità perchè pare dice don Bruno Fasani giornalista e prete che il carcere lo abbia peggiorato anche nel suo rapporto con la cocaina..
e si riapre anche il capitolo carceri e pena…recupero e speranza..buttare via la chiave e pensare a qualcosa di alternativo per non perdere del tutto le persone…anche se viene difficile nel caso di Maso…anche solo pensarlo se si ragiona d’istinto e di pancia…
vedremo come andrà a finire, se lo troveremo nelle copertine di Chi o simili…come Fabrizio Corona…e soprattutto speriamo di non sentir più parlare di lui, per il bene di tutti, di Pietro Maso in primis .
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