Padre separato, figlio conteso e un contratto di schiavitù

 

Sembrava una storia pruriginosa che come sempre fa notizia sui quotidiani …ma poi si è rivelata l’ennesima storia di un marito lasciato dalla moglie, di un povero bambino conteso e separato al padre e di denunce che arrivano fino al tribunale…e quindi una storia di sofferenza che sono in molti a provare purtroppo.

E lo dico da donna, mamma ed ex moglie…spesso le donne utilizzano le separazioni per portare a casa soldi da parte del marito o comunque buttare fuori tutta la rabbia accumulata…dimenticandosi spesso che in mezzo c’è un figlio…e sono soprattutto le donne a farlo perchè dalla loro parte c’è il famoso mantenimento…e il fatto che sono mamme..

Da parte mia credo che sia un orrore tutto questo e una svalutazione della stessa donna che può farcela anche da sola ( tranne ovviamente in alcuni casi espliciti), ottenendo comunque il mantenimento del figlio e una dignità soprattutto.

In questo caso che ho trattato per Tagadà c’era l’aggravante ulteriore di questo contratto di schiavitù a sfondo sessuale stipulato tra i coniugi sicuramente “originale” anche nei modi….come originale era tutto l’insieme…visto anche all’interno dell’aula di tribunale…dove c’è un’accusa di stalking e molestie nei confronti dell’ex marito…che non centra o poco rispetto al contratto di schiavitù…infatti il giudice in più occasioni lo ha ricordato alle parti avverse e soprattutto all’accusa…di non uscire dai termini della questione usando il contratto di schiavitù.

A mio modesto parere questa donna si è stancata delle modalità di vita che aveva, compreso il contratto di schiavitù…forse ha avuto poco coraggio…e quel poco che le è rimasto l’ha usato accusando il marito di molestie e stalking…per ottenere qualcosa… in un certo senso mi fa pena…

anche se la pena più grossa me la fa il figlio che comunque viene gestito dai servizi sociali…che è da almeno un anno che per colpa di questa causa non vede il padre…che sta vivendo questa separazione a tutti gli effetti…

e che magari ha assistito a urla, litigi etc…

Il giudice poi deciderà chi è nel torto o meno questo è certo…ma poi ci sarà un lavoro di ricostruzione soprattutto nei confronti del bambino che non ha colpe di tutto questo, che non ha nulla a che fare con il contratto di schiavitù…e che avrebbe voluto solo avere una famiglia…neanche normale perchè sfido a trovarne una, ma una famiglia nel senso di due persone che si vogliono bene e si rispettano anche se da separate, che le loro perversioni sessuali le tengano nella loro sfera privata e che facciano soprattutto la mamma e il papà di quel bambino.

E’ l’unica cosa che rimane di un matrimonio andato in fumo e soprattutto in questo modo, è l’unica maniera anche che hanno per riscattarsi, anche dalle male lingue che ci sono sempre.

Ecco quello che mi auguro da mamma, ex moglie e donna..proprio questo per il bene del bambino e di due anime che comunque stanno soffrendo facendosi la guerra.

Alcuni link della vicenda: Dal Gazzettino

Dal Mattino di Padova

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