E siamo sul giornale oggi, sulla Nuova di Venezia per una vicenda che ha dell’incredibile, ma vissuta in prima persona e da giornalista e comunicatrice a lato. Ecco perchè voglio portarvi dentro la notizia per vederne e capirne tutti i contorni.
I protagonisti di malaffare di questa vicenda non sapevano di aver incontrato una persona che vive di comunicazione e che ha raccontato la sua vicenda su fb, disegnandone i contorni e facendo anche una riflessione sulla disonestà delle famiglie italiane.
Forse oggi hanno aperto il giornale e si sono ritrovate protagoniste loro malgrado, se hanno letto il giornale..chissà se si sono vergognate almeno oggi visto che in quel caso non l’hanno fatto e hanno cercato fino alla fine di negare l’evidenza.
Neanche i responsabili di Aqualandia sapevano che dall’altra parte c’era una giornalista che comunque avrebbe scritto per deformazione professionale e per carattere quello che le è successo.
http://www.aqualandia.it/
Dall’altra parte i colleghi della stampa che in questo periodo sicuramente non hanno molto da scrivere e che hanno visto nel mio sfogo sui fb sicuramente una notizia…e così hanno preso paro paro il mio post e ne hanno fatto un articolo.
Certo avrebbero potuto almeno avvisarmi anche solo con un sms visto che sicuramente mi conoscono e il mio numero pure ma va bene…facebook è pubblico, non hanno scritto nomi del minore o simili, quindi sono stati alle regole ma un po’ di buon rapporto tra colleghi ci sarebbe potuto stare…
comunque analizzando l’accaduto le notizie sono molte.
La prima che la disonestà sta anche e forse soprattutto nelle famiglie. Non meravigliamoci poi che i ragazzi hanno reazioni “strane” e non stanno bene visto come vengono educati e quali insegnamento viene dato loro.
Secondo non erano stranieri ma italianissimi, quasi non riuscivano a parlare in italiano ma in dialetto veneziano. Quindi niente urla contro gli stranieri che vanno tanto in voga adesso per favore…guardiamo alla trave che abbiamo nel nostro occhio e non nella pagliuzza seppure grande che c’è negli altri…e di stranieri ad Aqualandia ce ne erano moltissimi…
Terzo il modo incredibile di negare fino alla fine l’accaduto…di fronte ad una donna che è stata un’ora ad aspettare che chiudessero la pratica, un’ora se volete tolta agli scivoli, a mio figlio, al mio tempo…che non ha sbraitato nè è andata ad insultarli come avrebbe potuto benissimo fare…
Quarto la grande efficienza del sistema tecnologico dei braccialetti legati al numero di biglietti del parco acquatico..tutti geolocalizzati al minuto…tanto che subito li hanno intercettati e portati nella hall…
da parte mia sono stata fortunata ad essere andata subito dopo la scoperta della perdita del braccialetto…perchè se andavo poco dopo questi si sarebbe già sbafati il pranzo a mie spese…ed erano ben 4 persone…e ovviamente avevano ben guardato di caricare tutto sul mio braccialetto e non sui loro che erano vuoti…
Quinto la gentilezza del personale di Aqualandia che si è scusato e non mi ha fatto pagare nulla…
Sesto la mancata eleganza di queste persone che potevano anche pagare i 4 euro di crepes spesi da lorenzo …,ma che ovviamente si sono ben guardati dal farlo.. e che ovviamente non hanno chiesto neanche scusa…
Settimo la spiegazione che ho dovuto dare a mio figlio e al suo amichetto di come ci siano persone che si comportano male e che cercano di fregarci…
Ottavo il fatto che mi sono vergognata io per loro, non riuscivo a guardarli in faccia…mentre loro questo problema non se lo sono nemmeno fatti..
Nono il versante comunicazione. Come sempre i social e la comunicazione efficace e semplice fa centro..in poche ora la notizia è rimbalzata, è stata commentata, è stata ripostata, è stata ripresa dai media e forse diventa utile per chi andrà ad Aqualandia, per Aqualandia stessa che ci ha fatto una bellissima figura..
insomma in questo piccolo episodio ci stanno dentro un bel po’ di cose..emblematiche della giustizia, onestà, comunicazione, sicurezza, professionalità…
Basta solo leggere tra le righe.
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