Era da molto che non frequentavo o andavo a manifestazioni politiche.
E pensare che all’inizio del mio percorso universitario ero matta della politica tanto da andare a fare due esami al di fuori della mia facoltà, filosofia, ossia storia delle dottrine politiche e filosofia della politica a scienze politiche.
Il tutto perchè volevo laurearmi in filosofia della politica, capire come funziona questa materia a partire dai principi…
Poi ancora prima di addentrarmi nella politica reale mi sono disamorata di questa materia e mi sono data ad una filosofia diversa, laureandomi su Heidegger, grazie alle meravigliose lezioni di un certo prof Umberto Curi.
Al di là di questi ricordi lontani ieri sera a Vicenza nella tre giorni delle Fornaci Rosse ho rivissuto il mio passato anche filosofico, grazie anche ad un Massimo D’Alema comunque molto colto, preparato, un vero politico, capace di parlare citando il latino e la storia della nostra costituzione davanti ad ogni genere di persone.
Che poi puntualmente alla fine hanno voluto dire la loro con relativi strilli e litigi.
Ecco, in poco meno di un’ora mi sembra di aver visto tutto e il contrario di tutto…ossia la politica di oggi.
Ho visto un ex segretario Ds diventato capo del comitato per il no al referendum costituzionale lanciato dal suo segretario Matteo Renzi, ho sentito paragonare il premier al solito Berlusconi che comunque torna sempre ed è una pietra filosofale imprescindibile, ho risentito il nome di Bobbio studiato durante l’Università, ho ascoltato il modo di D’Alema di deridere un certo modo di fare politica, partendo da un punto di vista di centro sinistra almeno sulla carta…
anche se alla mia domanda sulla rottura della sinistra D’Alema ha riso ben bene rispetto al termine sinistra…come se non esistesse più…nonostante la maggior parte delle persone lì presenti, giovani e anziani si riconoscessero proprio in un pensiero di sinistra, di militanza attiva, chi nel sindacato chi nel partito, chi nelle associazioni vicine e rosse come le bandiere che sventolavano ieri sera.
Insomma..mi sono sentita spaesata dentro un mondo di sinistra che non vuole perdersi ma è diviso, che vuole andare avanti ma guarda ad un vecchio leader come D’Alema, che dice di non amare Renzi ma ha paura che vincendo il no crolli l’Italia e lo spread…. e certo D’Alema risponde che se fosse così allora dovremmo direttamente dare l’Italia in mano a Confindustria… ma tutti i giorni gli italiani cercano di capire come una manovra, un cambiamento che parte da Roma coinvolgerà il loro portafoglio e i loro risparmi…
E triste sinceramente vedere la rabbia, l’odio tra coloro che si definiscono “compagni”…perchè c’è ancora qualcuno legato molto al passato e qualcun altro no…
da parte mia, da esterna, da giornalista, non so davvero a chi credere…perchè se apprezzo la classe, l’intelligenza di D’Alema e molti suoi discorsi..penso però che così non si debba fare, che non si rispetti la “sinistra” con la S maiuscola , che forse così si spacca e basta…e che la sinistra potrebbe implodere e dare in mano l’Italia come ha detto qualcuno ieri sera alla destra…o al Movimento Cinque Stelle
perchè la prima regola è sempre, in qualsiasi gruppo, stare uniti…pur nelle differenze…anche nella politica…chi si divide perde…
anche perchè oggi gli elettori sono volatili, cambiano, cercano la speranza, cercano chi gli fa vedere che un altro mondo è possibile, non chi passa il tempo a litigare…
e allora io voglio credere nella politica, non voglio fare come molti disamorati della politica anche e proprio perchè l’ho studiata nelle sue fondamenta… ma ad una politica diversa, che magari torni proprio all’origine, che possa dare qualcosa ai cittadini, fatta da politici con la P maiuscola come Togliatti e De Gasperi citati ieri sera da D’Alema…