Richiedenti asilo dal medico di base già pieno di pazienti. Scoppia il caos a Treviso

Ancora caos profughi. Questa volta negli ambulatori dei medici di base  

[embedyt] http://www.youtube.com/watch?v=b-HJwGdYO8g[/embedyt]

Ancora una volta si parla di profughi. Ma per un servizio gestito male dall’ulss di Treviso o almeno inizialmente. Ad un giorno della proteste infatti il direttore generale ha preso in mano la situazione e risolto la cosa.

http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2017/03/05/news/treviso-ambulatori-dei-medici-di-famiglia-paralizzati-dai-profughi-1.14976169

Succede che a Treviso in 4 ambulatori congiunti di altrettanti medici di base vengano assegnati per pura vicinanza geografica oltre 100 richiedenti asilo ospitati nell’ex caserma Serena.

Peccato che questi medici siano già pieni di pazienti anche per quanto riguarda la cosiddetta quota di trasferiti che possono tenere. Ecco perchè il vecchietto vicino a casa ha cominciato ad indignarsi e a sentirsi scavalcato quando magari era da tempo che aspettava l’assegnazione di un medico vicino di casa.

Il problema è stato di carattere tecnico certo ma alla base c’è il disagio di dover gestire sempre questi numeri importanti di richiedenti asilo e di farli convivere con la popolazione locale.

Grandi numeri abbiamo visto creano non poco disagio tra i richiedenti anche di carattere visivo. E se poi succedono casi come questi gli animi si scaldano..

I 100 richiedenti asilo sono ora stati smistati da altri medici della provincia di Treviso con meno pazienti.

Ma rimane una falla.

Dentro la caserma c’è un presidio medico 24 ore su 24. Ma quei medici non possono rilasciare la ricetta rossa, solo quella bianca. E se serve dunque bisogna rivolgersi la medico di base che diventa così un mero esecutore di ricette.

Ma andando ancora oltre il richiedente asilo una volta ottenuto il permesso di soggiorno in attesa di decisioni sullo status di rifugiato ottiene anche il diritto all’assistenza sanitaria dal medico di base che abbia o che non abbia la carta d’identità.

E come tale deve avere anche una risposta in questo senso. E’ diverso dagli irregolari che per farsi curare possono solo andare in ospedale. Loro hanno diritto anche al medico di base come i cittadini italiani, andando ad infoltire i trasferiti.

Poi c’è la questione carta d’identità che ancora oggi e anche i sindaci non hanno ancora capito che cosa comporta, quali diritti assume chi ce l’ha..e quindi chiedono spiegazioni al governo…che finora non sono arrivate..ma loro non posso esimersi dal darla in teoria …

e chi l’ha fatto si autodenuncia proprio per chiedere una risposta urgente al governo.

Insomma una matassa davvero complicata quella dei profughi che necessita di essere governata bene.

 ]]>

Altri
articoli