Il selfie della discordia postato da Zaia. Che poi ritrovo al convegno per l’autonomia

Diritto di cittadinza, razzismo e autonomia. I miei “incontri lavorativi” con il Presidente veneto Luca Zaia

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Uno degli ultimi servizi fatti per Tagadà  parla di integrazione, di diritto di cittadinanza e del caso del selfie della discordia postato niente meno che dal Presidente Veneto Luca Zaia.

Che poi ritrovo il giorno dopo a Thiene moderando un convegno sul referendum per l’autonomia.

Il presidente veneto al centro della scena e dei social perchè ha postato una foto, un selfie con il calciatore dell’Inter Isaac Donkor, residente a Santa Lucia di Piave, trovato ad una festa elettorale in paese.

Peccato che i commenti sul selfie siano stati terrificanti, frutto di un razzismo becero come dice il presidente ai nostri microfoni, solo perchè Isaac ha la pelle nera.

Nessuno insomma ha considerato il fatto che Isaac è arrivato in Italia che aveva 7 anni, qui ha studiato, qui ha una famiglia di lavoratori, in regola e che da gennaio siano tutti cittadini italiani. Lui oltretutto gioca da anni con squadre di serie A di calcio e il suo tesserino appartenga all’Inter.

Isaac si dice sorpreso da tanto clamore, lui a Santa Lucia di Piave ma anche a Milano non ha mai avuto problemi di integrazione.

Certo dice bisogna fare una differenza tra chi delinque e chi vive da cittadino.

Stessa cosa che dice Luca Zaia e i simpatizzanti della lega, quella veneta che seguono le parole di Zaia quando parla di diritto di cittadinanza anche oltre la nascita sullo stato italiano degli stranieri.

Cittadinanza acquisita anche per “meriti”, lavorativi soprattutto e di integrazione.

Un concetto che sulla carta sembra stridere con le tuonate che spesso arrivano da Salvini contro gli stranieri.

E per ribadire il concetto il giorno dopo Zaia riposta la foto dello scandalo sui social.

Uno Zaia che fa un bagno di folla a Thiene per il primo convegno dedicato al referendum sull’autonomia del Veneto.

600 persone accorse a capire dal Presidente e dal costituzionalista Bertolissi cosa si andrà a votare il 22 ottobre prossimo, quale il quesito, cosa cambierà.

Un’occasione anche per me per capire qualcosa in più di questo referendum di cui tanto si è parlato sui media ma di cui poco si sa.

Una sorta di Brexit per il Veneto, che servirà ad aprire un cammino verso l’autonomia di alcune regioni.

A seconda di quale sarà il risultato referendario soprattutto in termini di coinvolgimento dell’elettorato.

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