Sgombero pacifico ma il problema è il post asilo politico per i non integrati

L’esempio virtuoso di Padova. Lo sgombero pacifico

dello stabile occupato dai profughi. Ma il problema è

quello della mancata integrazione.

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  Padova non è Roma, non ha nemmeno i numeri di Roma quanto allo sgombero della palazzina occupata dai profughi. Però a Padova è stato fatto un lavoro preventivo, di rete e di integrazione importante che ha portato poi ad uno sgombero pacifico e allo spostamento della metà delle persone presenti nella casa don Gallo occupata dal 2013. E così dopo Roma si guarda al modello Padova che ha messo assieme soggetti pubblici e privati: questura, Caritas, Fondazione Cariparo, Confcooperative, aziende private, Razzismo Stop. Cariparo ha messo i soldi destinati a soggetti disoccupati, la questura ha sgomberato l’immobile e controllato prima e poi i soggetti e verificato che avessero documenti e fossero regolari, la Caritas ha coordinato le operazioni, Confcooperative e le aziende hanno dato i contenitori, hanno attivato i tirocini formativi e lavorativi e un tetto almeno per 6 mesi a queste persone, in tutto 30. Gli altri 30 che vivevano nella casa si sono arrangiati perchè magari avevano già un’alternativa o se irregolari sono stati allontanati. La maggior parte erano però regolari, con asilo politico già ottenuto, ma senza casa e senza lavoro. Qui sta l’inghippo. Perchè queste persone si trovavano in 60 in una casa occupata che nell’ultimo anno non aveva nemmeno luce e acqua? I documenti e il permesso ce li avevano ma una casa e un lavoro no… Ecco che il progetto studiato per loro è servito proprio a questo, ad integrarli con il lavoro e con una casa anche se temporanea, magari in cohousing come nel caso della cooperativa Almaterra. Certo sono solo 6 mesi ma almeno è un inizio e comunque chi vuole può farsi le ossa come Matthew che oltre a fare l’agricoltore di giorno sta imparando a fare il pizzaiolo in un locale estivo notturno della città, il Chiosco. Mi chiedo però perchè queste persone che sono in Italia da tanti anni e hanno tutto in regola si trovavano in queste situazioni. Di chi è la colpa o della mancanza? loro perchè non hanno voglia, della mancanza di lavoro, o non si è fatto abbastanza per l’integrazione? Perchè ora oltre all’emergenza arrivi potrebbe scoppiare questa emergenza del dopo…e siamo pronti anche a questa? Abbiamo le risorse anche europee per questo?      ]]>

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