Soldi: da quelli che li aspettano per 13 anni a quelli fregati ai turisti a Venezia

Due servizi sui soldi, da quelli che arrivano dopo 13 anni a quelli “rubati” ai giapponesi in un ristorante di Venezia  

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Soldi soldi soldi. Quelli promessi e che non arrivano se non dopo 13 anni e quelli fregati ad ignari turisti giapponesi in visita a Venezia che hanno strisciato la carta di credito per 1143 euro in 4 per carne e frittura di pesce. Sono i due servizi che ho realizzato per Tagadà ad inizio gennaio. Il primo parla di un imprenditore di Ceggia nel veneziano che ha dovuto aspettare ben 13 anni per avere i finanziamenti promessi dal un bando nazionale per lo sviluppo delle piccole e medie imprese. http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2014/01/16/news/lo-stato-paga-dopo-dieci-anni-azienda-di-ceggia-1.8479821 Lui la ristrutturazione, l’ampliamento della sua azienda e l’assunzione di personale come previsto dal bando li ha dovuti fare per oltre 2 milioni di euro…peccato che per avere la percentuale coperta ossia 76 mila euro ha dovuto aspettare 13 anni. 13 anni in cui ha chiesto spiegazioni, mandato lettere e raccomandate a Roma, partecipato a trasmissioni e scritto sui giornali per avere risposte. Ha ricevuto pure la visita di controllo del ministero per vedere se i soldi erano stati effettivamente spesi. Grazie poi al sostegno di Confindustria Venezia è riuscito alla fine ad ottenere i soldi, che ormai dava per persi. La fortuna di Vittorio Furlan, questo il nome dell’imprenditore della Veneta Stampi, è che la sua azienda ha risentito poco della crisi e che quindi una base l’aveva per sopravvivere e attendere una parte della copertura della spesa fatta.

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Spostandoci di pochi km andiamo a Venezia, in centro storico. Qui verso San Marco troviamo la trattoria da luca che in pochi giorni è andata su tutti i giornali e tv nazionali e non. http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2018/01/29/news/maxiconto-in-osteria-a-venezia-brugnaro-manca-la-denuncia-per-truffa-1.16410701 E’ diventato infatti un caso mediatico il conto da 1143 euro che 4 studenti giapponesi avrebbero pagato per 4 fiorentine, 1 frittura di pesce, acqua e coperto. Il tutto ovviamente senza scontrino. Perchè Venezia non è nuova a queste truffe ai danni degli stranieri e dei turisti soprattutto, perchè molti ci marciano sopra come ci raccontano gli stessi esercenti. Perchè Venezia è ormai una macchina da soldi senza coscienza. O meglio dipende dalle persone. Peccato che molte delle attività veneziane, come delle case non siano ormai più veneziane, ma la maggior parte delle volte di imprenditori stranieri, soprattutto cinesi. Così come l’osteria incriminata. Di proprietà cinese, data in gestione ad altri stranieri. Perchè gli affitti sono insostenibili e solo “alcuni” possono permetterseli. Che magari fanno pagare questo scotto a chi non sa difendersi, che è a Venezia solo di passaggio. O almeno ci provano. Dispiace ovviamente per chi ci lavora dentro, per chi magari fa onestamente il proprio lavoro ma non ci sta questo comportamento. Perchè riportano Venezia tra le città difficili, nonostante il suo fascino. Che è pronta a fregarti e che spesso frega anche i veneziani stessi che però ben si guardano dal ritornare lì dove li hanno truffati. Succederà lo stesso a Venezia? Ora, nel pieno del Carnevale, mi sa proprio di no. Forse il numero chiuso potrebbe portare anche ad un ridimensionamento di questi fenomeni. O peggio?            ]]>

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