Ed ecco qui anche l’altra faccia della medaglia.
Il popolo del non voto, quello disilluso, quello arrabbiato con la politica, distante dai giochi di potere, che forse diserterà le urne, che non sa neanche da che parte prenderla, la politica.
Un popolo giovane, adulto, straniero da tanti anni in Italia, che ho incontrato prima di raggiungere Letta a Vicenza, in apertura di campagna elettorale.
E una riflessione.
A parte il piccolo intervento della donna in questa tranche di brevi interviste, c’è un’analisi sociologica che devo fare, alla luce delle tante inchiestine fatte tra la gente.
Le donne preferiscono non parlare di politica ed economia, sembra che siano distanti da questo mondo o comunque lasciano parlare l’uomo ( per poi magari parlare dietro, suggerendo le risposte con la loro opinione).
Sarà anche questo un campanello d’allarme per la politica?
Sarà che ci vuole (senza fare i qualunquisti) un’altra politica, che non sia un gioco da tavolo dove la persone si sentano tagliate fuori ?
Una politica alta, una politica del pane, una politica che parla con i cittadini, non a slogan ma a fatti, e che non siano solo facce che rimbalzano sui social sempre con le stesse promesse.
Soprattutto ora che “siamo alla frutta” da tutti i punti di vista.
Non è un caso che in pochi minuti la maggior parte delle risposte che ho ottenuto dalla mia mini inchiesta siano state proprio queste…e pure davanti ad uno spritz, che in Veneto non manca mai e che in teoria dovrebbe far diventare più allegri ed empatici.
Forse non con la politica che di empatia ne ha ben poca. Almeno in questo momento storico.
]]>